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SICUREZZA INFORMATICA - POLITICA d'USO ACCETTABILE

Le tecnologie dell'informazione e della comunicazione costituiscono una risorsa sempre più pervasiva e il cui utilizzo è divenuto inevitabile.

Ormai una buona fetta della popolazione interagisce con applicazioni e regola le proprie attività attraverso la rete al punto che oramai esite una "cittadinanza digitale" parallela a quella esercitata giornalmente nell'esperienza dei rapporti sociali e giuridici.

Nell'esercizio di questo nuovo tipo di cittadinanza emerge un problema di disuguaglianza di accesso ai "diritti" e alle risorse , analogo a quello riscontrabile in vari campi della vita sociale e definito "divario digitale" inteso come diversa capacità dei singoli di usare in modo efficace le tecnologie.

La capacità di trovare in internet i contenuti cercati , di usare in modo abile e consapevole l'offerta sovrabbondante di informazioni e conoscenza, l'abilità di valutare la veridicità,di discernere il virtuale dal reale qualifica il tipo di cittadinanza a cui hanno accesso gli attori della società dell'informazione.

LA QUALITA' DELL'ACCESSO E' IN RELAZIONE AL MAGGIORE O MINORE POSSESSO DELLA COMPETENZA DIGITALE inclusa tra le otto competenze chiave da assicurare nelle strategie di apprendimento per tutti i cittadini europei secondo le raccomandazioni delle istituzioni comunitarie (Consiglio dell'UNIONE EUROPEA e del PARLAMENTO EUROPEO). Nella raccomandazione del 18 dicembre 2006 (2006/962/CE) si definiscono le competenze come combinazione di conoscenze, abilità,e attitudini appropriate al contesto . Le competenze chiave sono quelle di cui tutti hanno bisogno per una realizzazione e lo sviluppo personali,per la cittadinanza attiva, l'inclusione sociale e l'occupazione.

Le otto competenze chiave sono:

  1. comunicazione nella madrelingua;
  2. comunicazione nelle lingue straniere;
  3. competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia;
  4. competenza digitale;
  5. imparare ad imparare;
  6. competenze sociali e civiche
  7. spirito di iniziativa e imprenditorialità;
  8. consapevolezza ed espressione culturale.

Tali competenze e in particolar modo quella digitale, presuppongono e sviluppano una serie di aspetti trasversali che ne evidenziano la natura complessa e trasversale: il pensiero critico, la creatività, iniziativa, capacità di problem solving, consapevolezza e valutazione del rischio, assunzione di decisioni,legalità ed eticità dei comportamenti.

 

 

La scuola  si ritrova a dover intervenire per evitare che i propri alunni si ritrovino in un nuova condizione di svantaggio legato alla mancanza di capacità di accettare e rispettare l'altro, alla capacità di esercitare il pensiero critico, a imparare a cooperare senza approfittare del lavoro altrui, che si può essere complementari e che bisogna essere consapevoli che alcuni comportamenti prevedono azioni a difesa della comunità.La cittadinanza digitale riporta l'esigenza di tutelare e sviluppare abilità equivalenti nel mondo digitale.

Da indagini svolte sul ltema della cittadinanza digitale emergono preoccupazioni legate alla diffusione e alle opportunità che la realtà digitale offre.Dai dati espressi nel  9° Rapporto nazionale sulla condizione dell'infanzia e dell'adolescenza(EURISPES- Telefono Azzurro,2008) emergono informazioni in cui i minori usano le opportunità offerte dalla Rete non solo  per fare ricerche di informazioni di loro interesse o per motivi di studio ma anche per scaricare musica, filmati, giochi oppure chatta o fa uso non controllato della posta elettronica.

Le modalità con cui vengono effettuate tali attività  coinvolgono gli aspetti relazionali e espongono il più delle volte a rischi non valutati e non percepibili inizialmente ma che possono emergere nella loro drammaticità solo quando si verificano(l'accesso a siti pornografici,violenti, razzisti,  pedopornografici,cyber bullismo o addirittura situazioni tali da mettere a rischio anche l'incolumità personale).A questo possono aggiungersi situazioni di  infrazione di diritti ecc.

L'evoluzione tecnica e tecnologica ha permesso quindi nella generalità dei casi di impossessarsi di una parte del mondo digitale senza poter percepire l'importanza di una comprensione tecnica di base degli strumenti,per rendere più sicuro l'utilizzo e una consapevolezza dei potenziali rischi di Internet e della comunicazione tramite supporti elettronici (e-mail, forum, chat) per il lavoro, il tempo libero,la partecipazione a reti collaborative, l'apprendimento e la ricerca ed in questa situazione anche il mondo della scuola espressione della collettività interviene aiutando i propri alunni nell'acquisizione di tale consapevolezza per capire che gli strumenti della rete possono essere particolarmente pericolosi se sono utilizzati senza aver coscienza dei rischi e contribuendo ad alimentare una sorta di mercato dell'informazione e dell'illegalità diffusa.

In questo senso la scuola recepisce l'importanza di utilizzare le ICT nell'ambito scolastico per utilizzare i vantaggi che tali innovazioni possono portare e affrontano i rischi ad essi correlati nella consapevolezza che tali rischi vanno gestiti in quanto non possono essere totalmente eliminati o evitati.

Gli ambiti critici in cui l'impiego delle tecnologie può costituire potenziale fonte di rischi sono sostanzialmente:

  • i collegamenti ad internet, attraverso cui possono diffondersi nella scuola contenuti inadatti ai minori o illegali;
  • l'uso inconsapevole oppure scorretto delle tecnologie, nell'ambito del quale non si possono escludere comportamenti illeciti degli alunni o del personale;
  • il trattamento dei dati personali, che può dar luogo a possibili violazioni della privacy(intesa come protezione dei dati personali, così come disciplinata dal D.Lgs. n.196/2003);
  • la "pirateria" del software e , più in generale, la violazione dei diritti d'autore protetti dalla normativa vigente in materia (Legge n. 633/1941 e succ. mod.).

In questi campi si pongono problemi di sicurezza e di vigilanza che sono del tutto peculiari, per i danni che possono essere causati da comportamenti colposi o illeciti(anche dovuti a inconsapevolezza o inesperienza) e anche se i beni sono per lo più immateriali le conseguenze che possono generare causerebbero danni patrimoniali importanti.

Per questo è fondamentale che le scuole adottino una politica di prevenzione che si può condurre attarverso l'educazione alla consapevolezza ed alla legalità nell'uso delle tecnologie e nella condivisione fra tutte gli interessati(alunni, famiglie,personale scolastico) di un sistema di regole.

 

Il III Circolo "S. G. Bosco" - Bisceglie intende quindi sviluppare alla luce di queste considerazioni  e ispirandosi alle politiche di uso accettabile e consapevole delle tecnologie, della navigazione in Rete, e dei servizi informatici disponibili per gli utenti dell'istituzione scolastica alla luce delle normative europee in generale e di quelle previste a livello ministeriale  un politica di istituto(policy)che si da autonomamente e da condividere in un apposito documento che denoteremo con l'acronimo PUA(politica di uso accettabile)che farà in seguito parte integrante del POF, della Carta dei servizi e sarà esplicitamente richiamata nel "Patto educativo di corresponsabilità" sottoscritto tra la scuola e i genitori degli alunni,nel regolamento di istituto, nel regolamento dei laboratori o delle aule speciali e nel regolamento di disciplina e .

Il piano, approvato dal Consiglio di Istituto, sarà rivisto annualmente prevedendo la creazione della  "Commissione per la sicurezza informatica"di cui faranno parte il dirigente scolastico, il personale docente e ATA a cui saranno assegnati compiti specifici relativi all'infrastruttura tecnologica di istituto.

Allegati:
Scarica questo file (POLITICA_USO_RETE.pdf)POLITICA_USO_RETE.pdf[PoliticaUsoAccettabile del III circolo didattico "S.G.Bosco"- Bisceglie]
 

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